Ritenzione idrica e gambe gonfie d'estate: che fare?

Ritenzione idrica e gambe gonfie d’estate: che fare?

Benvenuta estate! Godiamocela senza problemi di ritenzione idrica, gambe gonfie e pesanti. Può capitare che in estate, complici il caldo e gli indumenti un po’ più stretti, le gambe e le caviglie si gonfino: non è soltanto un problema estetico, bensì anche di salute. Ed è per questo che è importante agire subito, per ripristinare il corretto microcircolo sugli arti inferiori e sentirsi subito meglio. Mangiare in modo sano, evitando in particolare di salare troppo le pietanze e, in generale, di consumare cibi industriali (salumi, formaggi stagionati, pesce affumicato, salatini, frutta secca tostata e salata), è il primo passo.

Perché in estate si gonfiano le gambe?

Molte donne soffrono di gambe e caviglie gonfie, per via di situazioni quali la lunga sedentarietà o, al contrario, il tanto tempo passato in piedi, l’uso di indumenti troppo stretti o di scarpe non adatte. In estate, il problema si intensifica: le alte temperature provocano la dilatazione delle vene e indeboliscono le piccole valvole deputate a regolare il flusso sanguigno di ritorno verso il cuore. In questo modo, il sangue tende ad avere più difficoltà nel salire e ristagna proprio su gambe e caviglie, dando vita a ritenzione idrica e veri e propri edemi. Questi gonfiori anomali sono senza alcun dubbio molto fastidiosi, perché danno la sensazione di avere le gambe gonfie, pesanti e, in alcuni casi, doloranti.

Che cos’è la ritenzione idrica?

La ritenzione idrica è un disturbo molto diffuso tra la popolazione, specialmente tra quella femminile. È caratterizzata da un accumulo di liquidi nello spazio extracellulare e quindi nell’interstizio, ovvero lo spazio tra le varie cellule dei tessuti. Questo è in parte dovuto ad uno scarso drenaggio del tessuto linfatico oppure all’aumento del contenuto di sodio nella matrice extracellulare, che richiamando acqua fa sì che si accumulino dei liquidi in eccesso. Questo fenomeno può tradursi nel tempo con la formazione di un vero e proprio edema tissutale. La ritenzione idrica può essere generalizzata quando riguarda tutto l’organismo oppure localizzata se l’accumulo di liquidi si osserva specialmente in aree specifiche del nostro organismo, solitamente addome o arti inferiori. I liquidi che non vengono correttamente smaltiti a causa di un’alterata funzionalità del sistema venoso o dei vasi linfatici tendono a ristagnare. Questo si traduce prevalentemente nel gonfiore eventualmente associato a dolore, rigidità articolare, ma anche ad un aumento o variazioni nelle fluttuazioni del peso corporeo, della massa corporea e talvolta, se in presenza di una infiammazione cronica, della formazione della cellulite.

Quali sono le cause?

In assegna di gravi patologie importanti, la causa principale della ritenzione idrica è uno stile di vita sbagliato. Dieta disordinata, abuso di caffè, di alcolici, fumo, sovrappeso, stare troppo tempo seduti o in piedi, mettere vestiti troppo stretti o tacchi alti, ecc. Anche il caldo, l’arrivo del ciclo mestruale, l’assunzione della pillola anticoncezionale e di alcuni farmaci come gli antipertensivi possono portare alla formazione della ritenzione idrica. Tra le cause più frequenti troviamo:

  • dieta non equilibrata, ricca di alimenti salati o contenenti caffeina;
  • abuso di alcolici:
  •  stile di vita particolarmente sedentario che può influire negativamente sulla circolazione linfatica, responsabile della rimozione di liquidi e tossine in eccesso;
  • cattivo funzionamento della circolazione sanguigna (venosa in particolare) e linfatica;
  • uso frequente e/o prolungato di trattamenti farmacologici tra i quali antinfiammatori, cortisonici, terapia ormonale sostitutiva in menopausa.

Ritenzione idrica e cellulite sono la stessa cosa?

Cellulite e ritenzione idrica non sono la stessa cosa, ma potremmo definirle come due facce della stessa medaglia. La ritenzione idrica è infatti un fattore predisponente all’insorgenza della cellulite, che per strutturarsi ha bisogno di altre componenti di natura strettamente pro-infiammatoria. Molte donne spesso attribuiscono alla ritenzione idrica e alla cellulite un aumento di peso. In assenza di patologie importanti, la ritenzione idrica non causa un gran aumento del peso, anzi in molti casi la ritenzione idrica è conseguenza di un sovrappeso. Con il sovrappeso si altera la circolazione venosa con conseguente ristagno dei liquidi.

Cosa possiamo fare per contrastare la ritenzione idrica?

Nella maggior parte dei casi si tratta di squilibri dovuti soltanto a uno scorretto stile di vita e cattive abitudini alimentari, che sono perciò facili da prevenire e da risolvere con piccole attenzioni quotidiane.

  • Bere molta acqua, almeno 2 litri di acqua al giorno specialmente in estate;
  • mangiare frutta e verdura di stagione, in particolare quella ricca di vitamina C che aiuta a proteggere i capillari sanguigni. Via libera dunque ad agrumi, ananas, kiwi, fragole, limoni, lattuga, radicchio, asparagi, broccoli, ecc.
  • seguire una dieta povera di sodio. A tal proposito, è necessario ricordare che cinque grammi di sale da cucina corrispondono a circa due grammi di sodio, ovvero la quantità massima giornaliera consigliata. Si può sostituire il sale con spezie ed erbe aromatiche;
  • consumare cibi naturalmente diuretici. Alcuni alimenti aiutano il corpo a liberarsi dell’acqua che non riesce a entrare dentro le cellule. Asparagi, finocchi, ananas, cavolfiori, caffè e tè verde sono diuretici naturali che possono liberare dai liquidi in eccesso;
  • limitare o evitare cibi raffinati, insaccati e dolci (salumi, tonno e carne in scatola, formaggi stagionati, merendine, snack, salatini, patatine ecc.);
  • avere uno stile di vita attivo. Dedicare una parte della giornata alla camminata o all’attività fisica moderata (e quindi non traumatica) aiuta la circolazione al livello del tessuto linfatico con benefici che si apprezzano su tutti i distretti corporei, in particolare agli arti inferiori.
  • indossare indumenti comodi: banditi gli abiti troppo stretti e attillati che non permettono un’ottima circolazione del sangue. Evitare anche i tacchi molto alti.