Cosa mangiare durante l’allattamento

Cosa mangiare durante l’allattamento

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’allattamento in maniera esclusiva fino al compimento del sesto mese di vita. Il latte materno porta infatti numerosi benefici al bambino, sia per il suo sviluppo, sia come prevenzione di numerose malattie. Tuttavia, durante l’allattamento, molte neo mamme si chiedono se i cibi che mangiano possano influenzare in qualche modo il latte materno, o creare problemi al loro bambino. Sul cosa mangiare durante l’allattamento i falsi miti sono tantissimi: dai legumi ai broccoli, i divieti per le neo mamme fioccano spesso senza alcun fondamento scientifico.

Durante l’allattamento si deve mangiare di più?

Durante l’allattamento la donna può seguire il suo regime alimentare abituale purché abbia una dieta varia e bilanciata, ricca di alimenti di origine vegetale come legumi, frutta e verdura, fonti proteiche sia animali sia vegetali. Per la mamma che allatta non è necessaria nessuna dieta specifica. È sufficiente adottare qualche precauzione nella scelta dei cibi e seguire qualche piccolo consiglio pratico. Le ultime indicazioni della Società Italiana di Nutrizione Umana suggeriscono di aumentare di circa 500 chilocalorie la propria dieta nei primi sei mesi di allattamento esclusivo: dovranno anche crescere le quantità di proteine, di ferro e calcio, di vitamine. Questi apporti aggiuntivi possono essere forniti con un piccolo incremento delle porzioni e l’aggiunta di uno spuntino a base per esempio di latte, yogurt, formaggio o frutta secca. È inoltre indispensabile una maggiore introduzione di liquidi.

Perché è importante bere di più?

La produzione del latte comporta un maggior dispendio di calcio, proteine e acqua. Quindi bisogna avere cura di ingerire almeno due litri di acqua al giorno, cercando di aumentare la quantità di almeno 300 ml rispetto a quella assunta in gravidanza, evitando o limitando al massimo le bevande eccitanti come tè e caffè o le bevande a base di caffeina. Via libera alle minestre, alle zuppe, ai piatti in brodo, meglio se vegetale, che consentono di assumere più liquidi senza sforzarsi di bere acqua, non sempre facile se non si è abituati. Meglio evitare le bevande zuccherate e gassate che portano calorie “vuote”, cioè prive di nutrienti. Sì anche a centrifughe di verdura e di frutta e a succhi di verdura e frutta non zuccherati.

Cosa deve mangiare una mamma che allatta?

Come dicevamo anche verdura e frutta, prima di tutto, sono riserve ideali di acqua e contribuiscono alla produzione di latte materno. Tutte le qualità di frutta e verdura, se consumate regolarmente e in buona quantità, offrono alla mamma e quindi al suo bambino buone quantità di vitamine, di sali minerali e di altre molecole utili, come i polifenoli e i carotenoidi. Preferire i cibi freschi, di stagione e provenienti da zone vicine (a Km 0), riduce il rischio di impoverimento vitaminico. L’uso di cibi integrali garantisce la presenza di minerali e vitamine che si perdono con la raffinazione e un maggior apporto di fibre utile per ridurre la stipsi materna. Prediligere quotidianamente i carboidrati complessi (pane, riso, pasta integrali) a più lento assorbimento, a quelli semplici (biscotti, dolci), per evitare eccessive oscillazioni della glicemia. Inoltre, per produrre latte ci vuole più energia: si possono aumentare un po’ le proteine, preferendo come fonti pesce, legumi e carni bianche.

Esistono alimenti che non si possono mangiare mentre si allatta?

In realtà, non esistono cibi sconsigliati in allattamento. Ma alcune scelte fatte a tavola influenzano il sapore del latte. In questo modo, il neonato continuerà a fare esperienza dei sapori e dei gusti della cucina di famiglia attraverso il latte materno. Così quando arriverà il momento dello svezzamento, il bambino sarà pronto a sperimentare quel sapore anche attraverso i cibi solidi. Sarebbe sicuramente bene evitare grassi idrogenati tipici degli alimenti confezionati (es. merendine, patatine). Importante ridurre anche il consumo degli acidi grassi saturi (tipici dei formaggi stagionati e delle carni grasse) e degli zuccheri semplici (tipici dei dolciumi vari e delle bevande zuccherate). Importante evitare il consumo di alcolici e superalcolici e ridurre gli alimenti contenenti caffeina (es. tè, caffè, coca-cola ecc). Si può bere un calice di vino durante i pasti, ma sarebbe meglio attendere circa due ore prima di riattaccare il bimbo al seno. Questa informazione sfata completamente il mito secondo il quale «la birra fa latte».

Cosa può alterare il sapore del latte materno?

Alcuni alimenti possono alterare il sapore del latte, tra questi i funghi, il cavolo, l’aglio, la cipolla e i peperoni, ma se questi sono tollerati dal lattante non ci sono problemi ad assumerli.

Quali cibi possono provocare coliche ai neonati?

Sicuramente quegli alimenti ricchi in zuccheri semplici, come per esempio i succhi di frutta; i legumi, ricchi in fibre, i quali possono provocare gonfiore anche nell’adulto. Anche broccoli e cavolfiori rientrano tra quegli alimenti che provocano maggiormente coliche nei neonati.

Ci sono cibi che se assunti in allattamento possono provocare allergie?

Latte, uova, pesce, frutta secca sono considerati alimenti allergizzanti. A volte si teme che l’assunzione di questi cibi possa far male al bambino. Non è così. Infatti, se da una parte infatti le allergie non si possono prevenire, dall’altra le società scientifiche di allergologia pediatrica raccomandano alle madri che hanno storie familiari di allergie di continuare ad assumere l’alimento incriminato, perché così facendo si aiuta il bambino a sviluppare una tolleranza verso quel cibo e si riduce la gravità dell’eventuale manifestazione allergica.