Tutti i rischi delle allergie alimentari

Tutti i rischi delle allergie alimentari

Tra le patologie che aumentano di incidenza in estate si possono annoverare anche le allergie alimentari. L’estate non è solo sinonimo di sole e attività all’aperto, ma anche di picnic, cene e viaggi, che offrono spesso l’opportunità di assaggiare nuovi cibi. Questo incremento nel consumo di cibo fuori casa e l’esposizione a una maggiore varietà di alimenti possono aumentare il rischio di allergie alimentari. Un problema che si manifesta con reazioni anche molto violente fino allo shock anafilattico.

Quando un alimento diventa un “nemico” per la salute?

L’allergia è una condizione in cui il sistema immunitario riconosce una sostanza estranea normalmente innocua (detta allergene) come se fosse un agente aggressivo da cui difendersi. In chi è predisposto innesca quindi la produzione di un tipo di anticorpi, le immunoglobuline E (IgE), che scatenano una reazione allergica più o meno violenta e causano sintomi, infiammazione e patologie a carico di differenti organi e apparati. L’allergia alimentare, in particolare, è una reazione del sistema immunitario a un determinato cibo, percepito dall’organismo come nocivo: anche una piccola quantità dell’alimento allergizzante può scatenare la reazione, che si può manifestare con problemi digestivi, orticaria, gonfiori.

Come si manifesta l’allergia alimentare?

La gravità delle allergie varia da persona a persona e può andare da una lieve irritazione all’anafilassi. I sintomi delle allergie alimentari possono essere molto diversi tra loro. Comprendono:

  • bruciore o formicolio alla bocca
  • eruzioni cutanee
  • gonfiore delle labbra, della lingua, della gola, del volto
  • difficoltà a deglutire
  • congestione nasale
  • problemi respiratori
  • dolori addominali
  • nausea, vomito, diarrea
  • vertigini o svenimenti
  • shock anafilattico

Quali sono i cibi più a rischio?

Latte, uova, arachidi, pesce, soia e frumento: sono gli alimenti, causa di reazioni allergiche per circa 7% di bambini italiani, cui si aggiungono molluschi, nocciole e frutta con guscio messi al bando dal 3% della popolazione adulta. Arrivare però a capire con certezza quale, fra questi cibi, sia proprio quello nocivo per l’organismo non è affatto semplice. Perché spesso i pazienti si affidano al ‘fai da te’ o a test inutili (come quelli del capello o della forza muscolare) che non hanno fondamento scientifico, ma costosi in termini economici, di prevenzione e salute.

Come si arriva alla diagnosi?

Non esiste un test standard per confermare o escludere la presenza di una allergia alimentare. La descrizione dei sintomi, la presenza di allergie alimentari in famiglia, un approfondito esame fisico che porti a escludere o individuare altri problemi aiuteranno il medico nella diagnosi. Indispensabile, sarà poi sottoporre il paziente ai test per le allergie. L’esame che più di frequente viene utilizzato è il prick test che consiste nell’applicazione sottocute delle sostanze che si sospettano possano causare allergia (allergene) e nella valutazione della reazione che ne deriva.

Come prevenire le allergie alimentari?

Il modo migliore per prevenire una reazione allergica è quello di conoscere ed evitare gli alimenti che ne sono alla base. È bene, quindi leggere con attenzione le etichette degli alimenti e se si è già stati vittima di una reazione allergica grave, indossare un segno di riconoscimento (braccialetto o medaglietta) che permetta ad altri di sapere di cosa si soffre nel caso non si sia in grado di comunicare. In vacanza, soprattutto all’estero, è opportuno sapere con esattezza cosa si ordina per evitare possibili reazioni allergiche causate da alcuni ingredienti.

Cosa fare in caso di shock anafilattico?

Nelle persone predisposte, l’allergia alimentare può portare a reazioni gravi, tra le quali la più pericolosa è lo shock anafilattico. L’anafilassi è una grave e generalizzata reazione allergica che si manifesta improvvisamente (da pochi minuti a massimo 2 ore dal contatto con la sostanza a cui si è allergici), coinvolgendo più apparati. Si manifesta con un abbassamento improvviso della pressione sanguigna e una restrizione delle vie respiratorie con blocco della respirazione e, se non trattata tempestivamente, può portare anche alla morte. In caso di segni di shock anafilattico, quindi, la prima cosa da fare è chiedere immediatamente un intervento medico (chiamando il 112 o recandosi in Pronto Soccorso). Se disponibile, deve essere somministrata dell’adrenalina (epinefrina) attraverso un auto-iniettore. Questo dispositivo, spesso prescritto a persone con allergie potenzialmente gravi o che hanno già avuto un’anafilassi, consiste in una siringa che, premuta contro la coscia, inietta una singola dose di farmaco. L’uso immediato di un auto-iniettore consente il mantenimento dei valori di pressione e battito cardiaco in modo da consentire l’intervento dei soccorsi, in molti casi un salva-vita.

Non sottovalutare i rischi delle allergie alimentari! Le allergie alimentari sono una minaccia seria e crescente. È fondamentale prendere misure preventive ed essere preparati per gestire eventuali emergenze.
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