Allergia alimentare

Come riconoscere un’allergia alimentare

Cresce il numero degli italiani allergici agli alimenti. Quando si soffre di allergia alimentare il sistema immunitario identifica erroneamente un alimento specifico o una sostanza in esso presente come qualcosa di nocivo (allergene): per neutralizzarlo rilascia quindi anticorpi (immunoglobuline E, note anche come IgE). Potenzialmente qualunque alimento è in grado di indurre allergia, infatti sono stati riportati più di 170 alimenti come causa di reazioni allergiche anche se solo una minoranza di questi è responsabile della maggior parte delle reazioni.

La gravità delle allergie varia da persona a persona e può andare da una lieve irritazione all’anafilassi.

Uno dei primi elementi che può indurre più facilmente a sospettare di un’allergia alimentare è la stretta correlazione tra l’insorgenza dei sintomi e l’ingestione di un alimento. In genere i primi disturbi appaiono dopo pochi minuti, o anche già durante, l’assunzione del cibo. I più comuni sono:

  • bruciore o formicolio alla bocca
  • eruzioni cutanee
  • gonfiore delle labbra, della lingua, della gola, del volto
  • difficoltà a deglutire
  • respiro affannato
  • congestione nasale
  • problemi respiratori
  • mal di pancia, vomito, diarrea
  • vertigini o svenimenti
  • abbondante lacrimazione
  • starnuti ripetuti
  • shock anafilattico (in casi estremi).

Latte, uova, arachidi, pesce, soia e frumento: sono gli alimenti, causa di reazioni allergiche per circa 7% di bambini italiani, cui si aggiungono molluschi, nocciole e frutta con guscio messi al bando dal 3% della popolazione adulta.

Arrivare però a capire con certezza quale, fra questi cibi, sia proprio quello nocivo per l’organismo non è affatto semplice. Perché spesso i pazienti si affidano al ‘fai da te’ o a test inutili (come quelli del capello o della forza muscolare) che non hanno fondamento scientifico, ma costosi in termini economici, di prevenzione e salute.

Non esiste un test standard per confermare o escludere la presenza di una allergia alimentare.

La descrizione dei sintomi, la presenza di allergie alimentari in famiglia, un approfondito esame fisico che porti a escludere o individuare altri problemi aiuteranno il medico nella diagnosi. Indispensabile, sarà poi sottoporre il paziente ai test per le allergie. Tra questi ci sono:

Prick test

È un test cutaneo che prevede l’apposizione sulle braccia del paziente di una goccia dell’estratto degli allergeni che viene successivamente fatta penetrare nella pelle mediante una minima puntura con lancette sterili monouso. Qualora il soggetto sia allergico, nell’arco di 20 minuti comparirà un pomfo nella sede della puntura e il test sarà considerato positivo.

Prick by prick

È un test cutaneo che si basa sull’impiego diretto dell’alimento ritenuto allergizzante. In casi di non disponibilità di un estratto allergenico per l’alimento sospetto o per aumentare la sensibilità del test, può il prick test essere eseguito con alimenti freschi.

Rast test o test di radio-allergo-assorbimento

È un esame del sangue in grado di misurare la risposta del sistema immunitario a determinati alimenti controllando la quantità nel sangue delle immunoglobuline E (o IgE).

Può inoltre essere proposta al paziente anche una “dieta a eliminazione” di alcuni alimenti che, dopo un certo periodo di tempo, verranno reintrodotti uno alla volta, dando la possibilità al medico di collegare la sintomatologia a specifici cibi.