Arriva l’estate, ma le allergie non vanno in vacanza

È davvero il caso di dirlo: le allergie non vanno in vacanza. Starnuti e pruriti non sono prerogative solo della primavera. È vero che nei mesi estivi alcune fioriture sono terminate: quindi, il problema delle reazioni allergiche è meno diffuso. Ma è altresì vero che i cambiamenti climatici hanno modificato il ciclo di vita delle piante allungandone il periodo di fioritura e di impollinazione.

Tra i principali responsabili di allergie respiratorie durante i mesi estivi ci sono le graminacee e la parietaria.

Ma non sono solo le piante con i loro pollini a rappresentare una minaccia. L’alternaria è una specie di fungo particolarmente diffusa nel nostro Paese, responsabile di numerose allergie soprattutto nel periodo che va da luglio a settembre, quando la concentrazione nell’aria delle sue spore è massima. I sintomi sono quelli tipici di una allergia respiratoria: rinite, congiuntivite e spesso asma.

Oltre alle più diffuse allergie respiratorie non vanno sottovalutate neanche quelle cutanee (come l’orticaria o le allergie da contatto), alimentari o da punture di insetto.

L’orticaria

Un’allergia fastidiosa ma purtroppo assai diffusa: si stima che durante il periodo estivo circa 1 milione di persone, in Italia, presentino almeno un episodio di orticaria acuta. Ma perché ci viene l’orticaria in estate? In cima alle motivazioni c’è la sudorazione, che aumenta il prurito: poi i raggi solari e a seguire l’acqua di mare (per chi ci va, ovviamente), e ancora le temperature elevate, il cambio della dieta. Non solo: l’applicazione di cosmetici solitamente usati nel periodo estivo può determinare un’orticaria da contatto, sia localizzata che estesa. Nello specifico si parla di oli per capelli, creme o filtri solari, profumi.

L’allergia da contatto

L’allergia da contatto è provocata, appunto, dal “contatto” con qualcosa che provoca irritazione. Uno su tutti il nichel. Poi tra i prodotti più comunemente incriminati ci sono, ad esempio, gli emulsionanti, gli idratanti a base di urea, i prodotti ad alto contenuto di glicole di propilene, ma anche i profumi, prodotti che rilasciano formaldeide e anche alcuni prodotti naturali. Ma è bene stare attenti anche alla composizione dei tessuti per l’abbigliamento, e pure ai tatuaggi (anche quelli temporanei, all’henné).

Allergie alimentari

In vacanza, soprattutto all’estero, è opportuno sapere con esattezza cosa si ordina per evitare possibili reazioni allergiche causate da alcuni ingredienti. È sempre meglio dichiarare le allergie alimentari e portare con sé i farmaci per il primo intervento. Tra gli alimenti maggiormente coinvolti in questi tipi di allergie vi sono il latte, le uova, la soia, le arachidi, le nocciole, il pesce, i crostacei.

Allergie da punture

Passando più ore all’aria aperta, aumentano anche le possibilità di punture di insetti. Dopo la puntura di imenottero (api, vespe e calabroni) possono verificarsi sintomi di diversa gravità. Le reazioni locali, e le cosiddette reazioni locali estese (cioè del diametro di almeno 10 cm e con durata superiore a 24 ore) sono generalmente di natura infiammatoria, e non di interesse allergologico. Al contrario le reazioni generalizzate sono spesso espressione di una sensibilizzazione allergica. Queste ultime hanno solitamente un esordio molto rapido e possono coinvolgere, oltre al distretto cutaneo, anche l’apparato gastrointestinale, quello respiratorio e quello circolatorio, provocando sintomi di varia gravità, fino allo shock anafilattico, condizione che mette a serio rischio la vita del paziente, e che statisticamente si verifica nell’1% dei casi.

Prima di partire per le vacanze è sempre bene consultare il proprio allergologo per verificare di avere con sé tutte le terapie necessarie al corretto trattamento della propria allergia.