Arriva la primavera, la stagione delle allergie

Arriva la primavera: è tempo di allergie

In primavera si risveglia la natura, e con lei inizia anche la stagione delle allergie. Se per molti è la stagione della rinascita, delle giornate all’aria aperta, delle passeggiate sotto un sole mite e sopra un prato fiorito, per molti altri invece coincide con starnuti e prurito. La primavera, infatti è il periodo in cui la concentrazione aerea di pollini è più alta, e la stagione in cui le allergie raggiungono il culmine. Negli ultimi anni inoltre si riscontrato un progressivo aumento delle frequenza di casi di pollinosi, che in alcune aree del Paese esordiscono già tra gennaio e febbraio, in evidente anticipo rispetto alla classica allergia primaverile.

Secondo le stime dell’Allergy Day, in Italia le persone che soffrono di allergie sono una su 3, mentre in tutta Europa si stima che ci siano 70 milioni di allergici.

Ad avere il predominio sono le allergie, con tanto di forme asmatiche e riniti, associate all’esposizione al polline, ma anche agli acari o ai peli degli animali. I sintomi più caratteristici delle allergie primaverili sono a carico delle mucose delle vie respiratorie (tracheite con tosse ed asma bronchiale), delle mucose nasali (ostruzione nasale, secrezione acquosa, prurito, starnuti) e oculari (prurito, lacrimazione, congiuntiva arrossata ed edematosa).

In particolare, il male primaverile per antonomasia è certamente la rinite allergica, nota anche come pollinosi.

Si tratta di un’infiammazione periodica o cronica, che interessa il naso e la cui causa va ricercata in una reazione allergica. Quest’ultima, in particolare, costituisce una risposta determinata dall’interazione di diversi fattori genetici, ambientali e soprattutto immunitari. Come riporta l’Istituto superiore di Sanità, quando l’organismo soggetto ad allergie entra in contatto con un allergene, il corpo prova a rispondere producendo degli anticorpi specifici, note come immunoglobuline E(IgE). Queste, a loro volta, legandosi a un certo tipo di cellule all’interno delle mucose, provocano il rilascio di sostante irritanti, quali appunto le istamine, che infiammano tessuti dermici e mucose. In parole semplici, la presenza dell’allergene mette in allerta il sistema immunitario che utilizza degli anticorpi per contrastarlo ed eliminare il problema.

Se è vero che esiste un certo tipo di familiarità nell’essere soggetto a diventare allergico, entrare in contatto, soprattutto dopo una malattia, con un ambiente ricco di pollini, può essere una concausa dello sviluppo di un’allergia.

Per chi soffre di pollinosi è fondamentale tenere sotto controllo il calendario dei pollini, che indica i periodi in cui le piante rilasciano i principali allergeni nell’ambiente. Le famigerate graminacee ad esempio, rilasciano pollini tra aprile e giugno; la parietaria da marzo a ottobre; le betullacee da gennaio a maggio e le cupressacee (i cipressi, sempre più influenti) da febbraio a marzo.