Punture di insetto: come difendersi dalle allergie

Sono proprio le vacanze i momenti più a rischio: le gite in montagna, le giornate al mare, le attività all’aperto come il trekking e il campeggio, comportano un rischio maggiore di essere punti da insetti, in particolare da imenotteri (vespe, api, calabroni. L’allergia al veleno di insetti può svilupparsi a qualsiasi età. Si può essere punti molte volte senza manifestare alcuna reazione, finché, all’ennesima puntura, il sistema immunitario produce anticorpi specifici (le IgE) contro il veleno, provocando la sensibilizzazione allergica. Affinché possa essere seguito un corretto iter diagnostico e terapeutico, è importante identificare correttamente l’insetto pungitore.

Come distinguere il tipo di insetto responsabile?

Osservando in primo luogo la lesione sulla pelle. La puntura d’ape e quella di vespa si distinguono perché il pungiglione dell’ape, a differenza di quello della vespa, viene perso durante la puntura, rimanendo nella sede cutanea colpita. E va rimosso il più presto possibile perché il veleno si propaga nei primi 10-20 secondi: prima si interviene minori saranno i fastidi. I calabroni, invece, sono riconoscibili per le loro grandi dimensioni e per l’intenso dolore provocato dalla loro puntura.

Cosa fare in caso di puntura?

Se dopo la puntura compaiono rossore e gonfiore in una zona di circa 2-3 cm di diametro, si tratta di una reazione perfettamente normale, dovuta alle proprietà infiammatorie del veleno iniettato dall’insetto: in questo caso è sufficiente l’applicazione di ghiaccio e di una pomata al cortisone sulla superficie cutanea interessata. Se il pungiglione è rimasto infilato nella pelle è molto importante estrarlo, e farlo in modo appropriato, onde evitare che il sacco velenifero ad esso attaccato continui a rilasciare veleno. Per farlo, è preferibile ricorrere ad un oggetto affilato, come una limetta o anche una carta di credito, in modo da sollevare il pungiglione gradualmente dal basso verso l’alto. Se il paziente ha già una diagnosi di allergia a veleno di imenotteri deve portare sempre con sé la sua terapia d’emergenza (antistaminici e cortisonici; nei casi di reazioni più gravi, anche l’adrenalina autoiniettabile).

Come riconoscere una reazione allergica?

Le reazioni locali estese, generalmente campanello di allarme per allergia, sono le reazioni allergiche più lievi, caratterizzate da un gonfiore intenso ed esteso, con un pomfo di almeno 8-10 cm di diametro e con una durata superiore alle 24 ore. Invece, le reazioni allergiche sistemiche possono interessare vari apparati: dalla pelle, con pomfi di orticaria diffusi su tutto il corpo, gonfiore delle labbra, delle palpebre, all’apparato gastrointestinale con nausea e vomito ma anche diarrea e dolori addominali; dall’apparato respiratorio a quello circolatorio, provocando sintomi di varia gravità, fino allo shock anafilattico, condizione che mette a serio rischio la vita del paziente, e che statisticamente si verifica nell’1% dei casi.

Come si fa la diagnosi?

La giusta diagnosi è fondamentale in caso di qualsiasi manifestazione, ma soprattutto se le reazioni sono severe. In quest’ultimo caso non basta recarsi, se e quando necessario, al Pronto soccorso, ma occorre avere una diagnosi certa di allergia al veleno degli imenotteri, effettuata da uno specialista allergologo. Per la diagnosi fanno fede una corretta anamnesi, cioè il racconto del paziente riguardo le manifestazioni allergiche, e i risultati di test cutanei. Questi prevedono l’inoculazione di estratti purificati dei veleni più diffusi nel nostro territorio (Apis mellifera, Vespula species, Polistes species, Vespa Crabro) e il RAST test, ovvero la ricerca nel sangue di specifiche IgE che permettano di quantificare gli anticorpi circolanti. Due esami utili e necessari per osservare le reazioni allergiche e mettere in atto misure preventive e terapeutiche efficaci al loro contenimento.

Cosa bisogna fare in caso di reazione allergica?

Se l’infiammazione rimane circoscritta al sito di puntura può essere sufficiente raffreddare la parte interessata, applicare una pomata al cortisone o assumere un antistaminico. Nel caso di reazioni severe (gonfiore al viso, in bocca o in gola, difficoltà respiratorie o respiro sibilante, sensazione di costrizione in gola o al petto, orticaria, vertigini, nausea, vomito, crampi alla pancia, diarrea, pressione bassa, sudorazione o collasso) bisogna recarsi subito al pronto soccorso. Se il paziente ha già una diagnosi di allergia a veleno di imenotteri dovrà somministrare la sua terapia d’emergenza: antistaminici e cortisonici, e nei casi di reazioni più gravi l’adrenalina autoiniettabile.

Quando serve l’immunoterapia specifica?

L’immunoterapia allergene specifica ha un’efficacia particolarmente elevata (90-100%) ed è considerata una terapia salvavita essendo in grado di modulare la risposta immunitaria nei soggetti allergici, proteggendoli nel medio-lungo termine dalle reazioni dovute a successive punture. Consiste nella somministrazione di piccole quantità di allergeni per via sottocutanea, che portano gradualmente il sistema immunitario ad avere una reazione adeguata al veleno dell’insetto. La terapia trova indicazione nelle reazioni allergiche di tipo sistemico; si può inoltre valutare la possibilità di eseguire tale trattamento anche in altri casi, tenendo in considerazione alcuni fattori come lo stile di vita e la categoria professionale del paziente (es. apicoltori, agricoltori).

Come evitare le punture di insetti?

La stagione più a rischio è quella estiva, sia perché si passa più tempo all’aria aperta, sia perché si indossano abiti che lasciano scoperte aree del corpo più ampie. Ecco alcune regole per proteggersi:

  •  Evitate di camminare a piedi nudi nei parchi o sull’erba. Non sedetevi a terra, specie dove la vegetazione è alta, e fate attenzione se percorrete sentieri poco battuti.
  • Evitate di indossare abiti larghi e di colore nero o molto vivace: preferire il bianco. A fine giornata, se avete fatto una passeggiata in montagna o in campagna, fate una veloce ma accurata ispezione dei vostri vestiti.
  • Se viaggiate in automobile, è sempre meglio tenere chiuso il finestrino. Se viaggiate in moto o in bici, è meglio avere sempre il casco integrale e i guanti. Ai piedi mai i sandali scoperti, ma scarponcini chiusi e alti fino alla caviglia.
  • Non lasciate cibi o bevande all’aperto quando fate un picnic e non bevete bibite zuccherate direttamente dalla lattina, nella quale gli insetti potrebbero entrare.
  • Tenete ben chiuse le pattumiere.
  • Nel caso di presenza di imenotteri, rimanete calmi ed allontanatevi lentamente.