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Come convivere con le allergie stagionali

Come convivere con le allergie stagionali

Che fretta c’era? La primavera è attesa e desiderata dai più, ma per le persone che soffrono di allergie stagionali può diventare un incubo. Il periodo in cui si manifestano le allergie stagionali dipende dal tipo di polline a cui si è sensibili e dalla sua concentrazione nell’aria. Tuttavia è tra marzo e giugno che le piante (in particolare graminacee, betullacee, ambrosia, parietaria, oleacee e cupressacee) rilasciano elevate quantità di polline. Questo si traduce in riniti e congiuntiviti che spesso possono avere un impatto negativo sulla qualità della vita. In questo articolo esploreremo i sintomi, le cause e le strategie di gestione delle allergie stagionali.

Cos’è l’allergia stagionale?

L’allergia stagionale è una reazione del sistema immunitario nei confronti di alcune sostanze apparentemente innocue, come il polline rilasciato dalle piante, le spore rilasciate dalle muffe e altri allergeni presenti in determinati periodi dell’anno nell’ambiente. Quando una persona allergica viene esposta all’allergene il suo sistema immunitario reagisce producendo anticorpi specifici, le immunoglobuline E (IgE), che riconoscono l’allergene come una minaccia. Successivamente, quando la persona entra nuovamente a contatto con lo stesso allergene, le IgE attivano la liberazione di sostanze chimiche, come l’istamina, che provocano i sintomi allergici.

Come si manifesta?

I sintomi possono variare a seconda della quantità di polline a cui si è esposti e alla modalità di contatto con l’allergene che può essere per contatto diretto con la pelle, con le mucose di naso, occhi e vie aeree o che può essere inalato o ingerito. Quando il contatto interessa le vie aeree superiori e gli occhi, la reazione allergica può manifestarsi con rinite, starnuti continui, congestione nasale e congiuntivite con occhi arrossati e che lacrimano. Quando viene, invece, colpita la cute, possono comparire dermatite e orticaria, accompagnate da un prurito intenso. Se a essere interessate sono le vie aeree inferiori, può insorgere asma con comparsa di broncospasmo, dispnea, sensazione di costrizione toracica e tosse.

Quali sono le cause?

La causa principale delle allergie stagionali è il polline, una polvere sottile prodotta dalle piante per la riproduzione. Mentre il polline è fondamentale per il ciclo di vita delle piante, può provocare reazioni allergiche nei soggetti sensibili. Il periodo più ricco di pollini, e quindi quello in cui si verificano la maggior parte delle reazioni allergiche, è situato tra la primavera e l’estate. Ma se l’esposizione ambientale gioca un ruolo fondamentale, le allergie sono determinate anche da fattori genetici. Questo non significa che si ereditano le allergie, ma la loro predisposizione: pertanto se in famiglia sono presenti persone che soffrono di allergie è più alta la possibilità che anche il bambino possa essere allergico.

Come gestire le allergie ai pollini?

Chi sa di essere allergico è bene che impari a controllare i calendari pollinici per valutare in quali periodi dell’anno la concentrazione di polline è maggiore e quindi occorre prestare maggiore attenzione. Può essere utile evitare di frequentare luoghi ad alta concentrazione di pollini, come parchi e giardini, e non uscire nelle ore centrali o più calde della giornata, in cui la concentrazione di pollini è maggiore. In generale, bisogna cercare di respirare con il naso che, al contrario della bocca, trattiene parte degli agenti che sono presenti nell’aria. Un altro utile consiglio riguarda chi utilizza mezzi a due ruote come ad esempio moto, biciclette o monopattini e consiste nell’utilizzare sempre la mascherina e gli occhiali al fine di ridurre il più possibile l’inalazione e il contatto dell’allergene con le mucose. Chi invece viaggia in automobile, dovrebbe tenere chiusi i finestrini e, se disponibile, attivare il filtro antipolline.

Quando consultare un allergologo?

Sebbene in molti casi i rimedi legati allo stile di vita siano spesso sufficienti ad ottenere un adeguato controllo dei sintomi, è importante che ogni persona conosca quali sono gli allergeni responsabili dei suoi disturbi. L’errore più grave che si può compiere è quello di recarsi in farmacia e farsi dare il primo antistaminico da banco per ottenere un po’ di sollievo. La terapia deve essere valutata e decisa dopo un consulto con lo specialista allergologo che dopo una adeguata diagnosi saprà indicare per ogni paziente la procedura terapeutica più corretta, in grado di tenere sotto controllo i sintomi e ridurre al minimo gli eventuali effetti collaterali della cura, migliorando di molto la qualità della vita.

Come curarle?

Le allergie stagionali possono essere gestite efficacemente con una combinazione di misure preventive e trattamenti farmacologici. Se possibile, evitare o ridurre l’esposizione agli allergeni stagionali può essere utile per prevenire i sintomi. La terapia farmacologica prevede principalmente l’utilizzo di antistaminici e corticosteroidi, da assumere per via orale, nasale, oculare o inalatoria, eventualmente associati a broncodilatatori, che consentono di alleviare o ridurre i sintomi. Per le persone con allergie stagionali gravi o persistenti che non rispondono adeguatamente ai farmaci o che desiderano una soluzione a lungo termine, l’immunoterapia allergene specifica può essere la soluzione. Questo trattamento coinvolge l’esposizione controllata agli allergeni nel tempo, aiutando il sistema immunitario a sviluppare una maggiore tolleranza.

Maledetta primavera! Non lasciare che le allergie stagionali limitino la tua vita o compromettano il tuo benessere. Con le giuste strategie di gestione e i trattamenti appropriati, puoi goderti appieno la bella stagione senza essere disturbato da rinite e congiuntivite allergica.
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SOS allergie stagionali

SOS allergie stagionali: cause, sintomi e terapie

Con l’arrivo della primavera è iniziato il periodo delle allergie stagionali. Raffreddori, starnuti, arrossamento degli occhi e asma bronchiali, questi sono solo alcuni dei sintomi che possono manifestarsi quando si soffre di allergie stagionali. Sono molte le persone che ne soffrono, alcune in maniera più lieve, altre in forma più o meno grave: a causare la reazione allergica è per lo più l’alta concentrazione di pollini presenti nell’aria.

L’allergia stagionale è una reazione del sistema immunitario nei confronti di alcune sostanze apparentemente innocue, come il polline rilasciato dalle piante, le spore rilasciate dalle muffe e altri allergeni presenti in determinati periodi dell’anno nell’ambiente.

Il sistema immunitario che ha sviluppato queste allergie riconosce queste sostanze (allergeni) come aggressori e rilascia alcune sostanze nel sangue per creare una barriera contro di loro. Ed è proprio il rilascio di queste sostanze che provoca i sintomi. Nello specifico, i principali sintomi sono prurito diffuso, secrezione nasale (rinorrea) che può portare all’otite, starnuti e congiuntivite. La mucosa nasale può inoltre gonfiarsi e i seni paranasali ostruirsi, causando cefalea e occasionalmente infezioni (sinusite). Nei casi più gravi possono presentarsi veri e propri attacchi di asma con tosse, respiro sibilante e difficoltà respiratorie marcate. Esistono, infine, casi rari di shock anafilattico.

I soggetti allergici possono reagire a più pollini, pertanto la sintomatologia può permanere per più mesi, anche fino all’autunno.

I pollini responsabili delle allergie stagionali hanno un andamento periodico, seguono infatti il ciclo delle piante, responsabili della produzione di tali allergeni, che vengono riversati nell’ambiente per poi entrare in contatto con le vie respiratorie. Il periodo più ricco di pollini, in cui si concentrano la maggior parte dei sintomi di allergia è tra la primavera e l’estate, in particolare i mesi di aprile, maggio e giugno, ma in realtà i pollini delle varie specie di piante ed alberi sono presenti lungo quasi tutto l’arco dell’anno.

Sinteticamente si possono individuare le seguenti stagioni:

  • primavera: generalmente alberi (quercia, olmo, ontano, betulla, faggio, pioppo, frassino e olivo);
  • estate: graminacee (erba Bermuda, fleo, paleo odoroso, erba mazzolina e sorgo) ed erbe infestanti (cardo selvatico e piantaggine);
  • autunno: ambrosia, alternaria (muffa).

L’incidenza e la concentrazione nell’aria dei pollini delle piante erbacee ed arbustive varia notevolmente in base all’area geografica. La presenza di granuli di polline nell’atmosfera dipende infatti dalle condizioni climatiche e dalla diffusione della vegetazione nella zona. In Sicilia, ad esempio, la stagione delle graminacee e della parietaria, a causa delle elevate temperature, comincia in anticipo.

Come si fa a scoprire se si è allergici?

La diagnosi di allergia stagionale deve essere effettuata da uno specialista in allergologia. L’allergologo dapprima procede con l’anamnesi e la raccolta di informazioni sui sintomi e lo stile di vita del paziente. Successivamente esegue i test diagnostici.

I prick test prevedono l’applicazione sulla cute del paziente di una goccia di ogni estratto/allergene, che poi viene fatto penetrare sottocute tramite l’utilizzo di una lancetta. Lo sviluppo di un’eventuale reazione (una tumefazione pallida, leggermente in rilievo e circondata da una zona arrossata), significa che il soggetto è allergico a quella specifica sostanza. Il dosaggio delle immunoglobuline (IgE), tramite un prelievo di sangue, invece, misura la risposta immunitaria a un allergene specifico. Utile nel caso in cui il test cutaneo risulti dubbio.

La prevenzione è la prima arma: è consigliato limitare il più possibile l’esposizione all’allergene.

Trattandosi tuttavia di pollini che hanno un’ampia diffusione sul territorio, in determinati periodi, la strategia non è delle più semplici. Limitare il tempo da trascorrere all’aperto, chiudere le finestre, utilizzare filtri dell’aria e sistemi di condizionamento possono essere utili accorgimenti, ma non sufficienti. Per mitigare i sintomi esistono diversi farmaci: spray nasali a base di corticosteroidi, antistaminici, decongestionanti, colliri e broncodilatatori.

Nel caso in cui le opzioni farmacologiche non allevino i sintomi dell’allergia stagionale, si può ricorrere a trattamenti specifici per l’allergia come l’immunoterapia o terapia desensibilizzante.

Un trattamento a lungo termine che prevede la somministrazione, tramite iniezioni, dell’allergene diluito a concentrazioni crescenti. Lo scopo è quello di abituare gradualmente l’organismo alla sostanza che scatena l’allergia, in maniera tale che la risposta immunitaria venga rimodulata. È una cura che va iniziata dopo la stagione dei pollini, proprio per prepararsi alla stagione successiva.

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