Carboidrati

Carboidrati sì, carboidrati no? Facciamo chiarezza

Prima è stata la volta della dieta con contenuto di grassi ridotto. Meno grassi, più facile perdere peso: era questa la convinzione diffusa su larga scala. Poi, a partire dagli anni Novanta, è scoccata la moda alimentare del «low carb»: un taglio netto ai carboidrati avrebbe permesso di dimagrire con molta facilità. Ma né l’una né l’altra sono la strada giusta da seguire: questi regimi non sono in grado di assicurare all’organismo il corretto apporto di nutrienti per mantenerlo in salute.

I carboidrati sono la principale fonte energetica del nostro corpo. Si trovano nella pasta, nel pane, nel riso ma anche in frutta, verdura e legumi.

Una prima classificazione divide i carboidrati in semplici (frutta), quelli che il nostro organismo può utilizzare immediatamente, e complessi (cereali, patate, prodotti da forno) che devono essere prima scissi nei loro elementi base. Secondo le linee guida nazionali del Ministero della Salute, i carboidrati dovrebbero occupare tra il 45% ed il 60% delle calorie quotidiane. Oltre alla loro funzione energetica i carboidrati hanno, grazie alle fibre contenute, molteplici effetti benefici.

La letteratura scientifica consiglia in ogni fascia di età di assumere carboidrati ogni giorno: una porzione a colazione, una a pranzo e una più ridotta a cena.

Nonostante questo, emergono costantemente sui social, giornali, radio o programmi TV, nuove diete che considerano i carboidrati il nemico della perfetta forma fisica.

Ecco quindi poche regole da seguire per inserire i carboidrati nella dieta:

A colazione

Privilegiare pane, fette biscottate, cereali integrali, torte casalinghe, biscotti secchi, gallette, tutti cibi “carburante” che permettono di affrontare la giornata e prevenire, nel lungo termine, il rischio di sovrappeso.

A pranzo

Servire una porzione di pasta alternata ad altri cereali, ricordando di proporre anche quella integrale.

A cena

Preparare un primo in brodo come vellutate, zuppe e minestre aiuta a inserire la parte più ridotta di carboidrati, data da crostini fatti in casa, pastina, orzo, farro, patate o un panino.

Due spuntini a base di frutta completano l’apporto richiesto di carboidrati.

L’alimentazione consigliata dalla letteratura scientifica si discosta molto dagli estremismi che decanta il regime «low carb». Questa pericolosa moda è nata in America negli anni Novanta come rimedio al dilagare dell’obesità.

Le diete a basso contenuto di carboidrati, se estremizzate, possono dunque aumentare il rischio cardiovascolare e arrecare danni al fegato e ai reni.

Senza trascurare, per i più integralisti della linea, l’«effetto yo-yo»: tanto velocemente i chili vanno via all’inizio e con altrettanta facilità possono ritornare nel medio e lungo periodo. Per chi desidera perdere peso il consiglio è quello di ridurre le porzioni, seguire lo schema alimentare di tipo mediterraneo e incrementare l’attività fisica, senza però rinunciare ad alcun nutriente.

Una consulenza nutrizionale è il primo passo per correggere le abitudini alimentari e prevenire disturbi come diabete e problemi cardiovascolari che possono insorgere nel tempo.