Cosa si intende per cross-reattività

Cosa si intende per cross-reattività

Con l’arrivo della primavera l’aria si caricherà di pollini. Coloro che soffrono di allergia lo sanno bene: inizieranno a lacrimare, a starnutire e tossire. Ma non solo. Una discreta percentuale di soggetti allergici potrà accusare qualche problema a tavola a causa delle cosiddette cross-reattività o reattività crociate. Questo è il fenomeno per cui sostanze diverse, aventi molecole antigeniche comuni, possono provocare sensibilizzazioni e reazioni crociate tra di loro. Tra pollini diversi, tra vegetali diversi, ma anche tra pollini e alimenti di origine vegetale.

La cross-reattività è, dunque, una reazione del sistema immunitario provocata dalla combinazione di due o più allergie.

Il 70% delle persone allergiche ai pollini soffre di reazioni crociate con gli alimenti. Non solo, spesso anche chi è allergico agli acari della polvere soffre di reazioni allergiche nei confronti di alcuni alimenti. Alla loro base c’è una risposta immunitaria nei confronti di proteine simili fra loro.

Tra le allergie crociate più diffuse c’è quella tra il polline di betulla e la mela, che si osserva in circa il 30% dei pazienti allergici al polline dell’albero.

Le prime manifestazioni si riscontrano dopo pochi minuti dal contatto. I sintomi sono:

  • prurito al palato;
  • gonfiore alle labbra;
  • edema alla glottide.

In generale si parla di “sindrome orale allergica”, una situazione caratterizzata da irritazione a labbro e cavo orale. Meno spesso in chi è allergico al polline il consumo di alcuni alimenti vegetali può causare manifestazioni cutanee o disturbi respiratori (asma). Nei casi più gravi la reazione allergica può manifestarsi con uno shock anafilattico.

Quali sono le cause delle allergie crociate?

Le allergie sono causate da una risposta eccessiva del sistema immunitario nei confronti di sostanze normalmente non pericolose per l’organismo. A scatenare questa risposta sono porzioni delle proteine presenti nella sostanza cui si è allergici. Nel caso delle allergie crociate questi frammenti sono presenti in proteine di origine diversa. Può ad esempio accadere che il sistema immunitario reagisca non soltanto ai pollini di alcuni alberi, graminacee o altre piante, ma anche ai componenti di alcuni vegetali in cui sono presenti allergeni simili. La diagnosi viene di solito formulata con l’ausilio di un test allergologico.

Quali sono le cross-reattività più frequenti?

  • I pollini di graminacee crociano con anguria, melone, agrumi, prugna, pesca, albicocca, ciliegia, kiwi, mandorla, pomodoro;
  • i pollini di parietaria crociano con gelso, basilico, pisello, melone;
  • i pollini di betulacee crociano con mela, pera, fragola, lampone, prugna, pesca, albicocca, ciliegia, mandorla, sedano, finocchio, carota, prezzemolo, kiwi, arachide, noce, nocciola.
  • i pollini di composite crociano con miele di girasole o di tarassaco, camomilla, olio e semi di girasole, margarina, dragoncello, genepì, lattuga, cicoria, sedano, finocchio, carota, prezzemolo, anguria, melone, mela, castagna, pistacchio, banana, arachide, noce, nocciola;

Come curare queste allergie?

Il modo migliore e più sicuro è quello di evitare gli alimenti che potrebbero scatenare una reazione orale allergica durante il periodo di pollinazione. Nel caso in cui i sintomi fossero già presenti può essere utile assumere un antistaminico. In caso di reazioni gravi può essere necessaria un’iniezione di emergenza di epinefrina (nota anche come adrenalina).

È dimostrato inoltre da numerosi studi clinici che effettuare una Terapia Iposensibilizzante allergica per l’allergene responsabile può condurre a numerosi benefici nel tempo e far si che si possa riprendere ad assumere gli alimenti.