Reazione al PEG del vaccino Covid-19

Test allergici ai farmaci: reazione al PEG del vaccino Covid-19

Considerando che le allergie in Italia sono la terza causa di malattia cronica e che le persone con un’allergia rappresentano oltre il 20% della popolazione (dati Istat), è comprensibile come circa 10 milioni di italiani possano avere dubbi e paure ad avvicinarsi alla vaccinazione contro il Covid-19. Dopo 7 miliardi di vaccinazioni somministrate in tutto il mondo, l’incidenza di anafilassi al vaccino è di 3 casi su un milione.

Il responsabile di queste reazioni allergiche è generalmente il Polietilenglicole 3350, o glicole polietilenico (PEG), presente nei vaccini a mRna (Pfizer e Moderna).

L’unica allergia classificata come rischiosa, e pertanto criterio di esclusione dalla vaccinazione in base alle linee guida internazionali, è quella all’eccipiente del vaccino, una sostanza liquida e farmacologicamente inattiva in cui viene sciolto il farmaco e che ha lo scopo di rendere più facile ed agevole la somministrazione e l’assorbimento da parte dell’organismo. Questo ingrediente additivo è necessario per stabilizzare la molecola del farmaco e la sua quantità nella dose dei vaccini a MRna è microscopica.

Secondo la letteratura internazionale questo eccipiente è la causa principale delle rarissime reazioni anafilattiche al vaccino. Il Peg è presente anche in altri farmaci e rappresenta ad esempio il principale ingrediente di un noto lassativo ampiamente (conosciuto con il nome commerciale di “Movicol”) diffuso in ambito ospedaliero, soprattutto per la pulizia intestinale in preparazione degli esami in endoscopia.

I rischi di reazione allergica grave al vaccino anti-Covid sono dati da:

  • una reazione allergica immediata dopo la prima somministrazione del Vaccino per Covid -19;
  • una storia di allergia ad altri vaccini;
  • una allergia accertata ai conservanti del vaccino per Covid (Polietilenglicole o Polisorbato). Il Polisorbato 80 che generalmente mostra un’allergia crociata con il PEG è contenuto nei preparati di Astrazeneca e Johnson & Johnson.

Per questi soggetti è necessaria una consulenza allergologica per escludere una reale allergia ai conservanti del vaccino anti-Covid.

Le linee guida per quanto concerne la vaccinazione per Covid-19 nei pazienti allergici prevedono un’accurata anamnesi per accertare se si è già assunto farmaci contenenti PEG: in caso di conferma di pregresse allergie il paziente viene invitato a fare una consulenza allergologica. Se dalla consulenza emerge una sospetta allergia ai conservanti dei vaccini per Covid è possibile eseguire dei test cutanei allergologici mirati per il Polietilenglicole (PEG).

Test allergici ai farmaci

I pazienti vengono sottoposti a test allergici cutanei (Prick test) a dosi crescenti. In caso di negatività si può procedere, per ulteriore certezza, a un’iniezione intradermica.

  • Il Prick test consiste nell’applicazione sottocute, sull’avambraccio, di una goccia della soluzione del farmaco, attendendo l’eventuale reazione in un lasso di tempo di 15-30 minuti.
  • Il test intradermico richiede invece l’inoculazione, con siringhe tipo insulina, di una minima quantità di farmaco sospetto, opportunamente diluito, fino alla comparsa di un piccolo pomfo. La reazione positiva al test sarà dimostrata dall’aumento del diametro del pomfo dopo 15-30 minuti. In alcuni casi la reazione si potrebbe però manifestare anche dopo 24-48 ore dall’inoculazione e oltre.

Per eseguire una visita allergologica ed eseguire un test per la diagnosi di allergia ai farmaci prenota allo 0957150323 oppure 3471143326.